Avvicinare la terapia al luogo della patologia
E' un medico francese, il Dr. Michel Pistor che, in seguito ad occasionali osservazioni cliniche, ha il merito d'aver intuito e dimostrato la maggiore efficacia di farmaci iniettati per questa via. Nel 1952 a Bray-Lu, un piccolo paese in Val d'Oise, crisi frequenti d'asma indussero un vecchio calzolaio, affetto da bronchite cronica, a recarsi nell'ambulatorio del Dr. Pistor. Questi, visitato il paziente, decise di praticare un'iniezione endovenosa di 10 ml di procaina all'1‰, terapia molto in uso in quegli anni, allo scopo di ridurre il broncospasmo. Il giorno successivo il calzolaio, tornato a consultazione, riferì di non aver avuto nessun miglioramento dal punto di vista respiratorio ma asserì d'aver sentito il pendolo battere le ore per tutta la notte pur essendo sordo da quarant'anni. La mattina successiva, purtroppo, il fenomeno era cessato e la sordità era tornata totale. Il Dr. Pistor, che considerava il suo paziente persona attendibile, incuriosito decise con il consenso del vecchio sordo, di continuare la somministrazione del farmaco senza ottenere, nonostante i ripetuti tentativi, la ripetizione del fenomeno. Intanto la notizia s' era diffusa nella zona e alcuni sordi e sordastri si rivolsero al giovane medico per usufruire dello stesso trattamento che in nessun caso diede risultati positivi. A questo punto il Dr. Pistor, che non si dava per vinto, ebbe la geniale idea di eseguire iniezioni multiple di piccole quantità di procaina nel derma periauricolare anziché in vena. Da quel momento cominciarono a verificarsi miglioramenti inattesi come l'attenuazione di acufeni, di una sindrome vertiginosa, di un eczema retroauricolare, pur restando senza successo i tentativi di correggere l'ipoacusia. Inoltre, questo diverso modo d'iniettare il farmaco, mentre in un paziente aveva procurato un miglioramento della presbiopia, in un altro aveva determinato la scomparsa di dolori da artrosi temporo-mandibolare. Fu allora che il Dr. Pistor decise di eseguire le iniezioni nel derma corrispondente all'arcata sopraccigliare nel primo caso e dell'articolazione omonima nell'altro, cioè più vicino possibile alla manifestazione patologica e, associando alla procaina farmaci più specifici per le varie forme morbose, ottenne risultati terapeutici di notevole importanza: era nata la Mesoterapia ovvero la terapia iniettiva intradermica loco-regionale. Gli eccellenti risultati confermarono la validità del metodo che, oltre alla rapidità dell'effetto terapeutico, era scevro da pericoli iatrogeni date le piccole quantità di medicamento utilizzato. Contemporaneamente aumentò il numero delle indicazioni: malattie dell'apparato locomotore, vasculopatie, affezioni di competenza otorinolaringoiatrica, dermopatie e, grazie alla collaborazione entusiastica di colleghi veterinari, numerosi casi di patologie di animali di piccola e grande taglia.