È il dolore “normale”e “fisiologico” dovuto agli stimoli algogeni applicati sui nocicettori dei tessuti, in grado di segnalare il danno, in atto o potenziale, nella sede dov'è avvertito (dolore primario) o in sedi metamericamente correlate (dolore secondario). Come tale, esso è “dolore nocicettivo” e può avere origine superficiale o profonda.
Il dolore tessutale superficiale origina dalla cute e dalle mucose, è avvertito dove agisce lo stimolo nocicettivo ed è accuratamente localizzato ed identificato nei suoi caratteri spazio-temporali.
Esso si può accompagnare ai segni locali del danno tessutale (soluzione di continuo, ustione, ematoma, infiltrato infiammatorio, focolaio purulento o trasformazione neoplastica), ha carattere urente e/o puntorio-lancinante e può associarsi ad aumento della sensibilità (iperestesia tattile, iperalgesia) e/o a distorsione della sensibilità (allodinia).
Si parlerà di dolore tessutale superficiale “cutaneo”, se lo stimolo doloroso origina dalla cute, o “mucoso”, se origina dalle mucose.
Il dolore tessutale profondo origina dai tessuti profondi e può essere “viscerale” o “somatico”.
Il dolore tessutale profondo viscerale è trasportato dalle fibre nervose che originano nei visceri e, percorrendo a ritroso i nervi simpatici senza appartenervi anatomicamente, raggiungono ed attraversano senza contrarvi sinapsi i gangli pre- e paravertebrali per immettersi nel nervo spinale, attraverso il ramo comunicante bianco. Le fibre afferenti viscerali rappresentano il 10% di tutte le fibre afferenti e coprono un'area pari al 25% della superficie corporea. Dato che ogni radice dorsale si distribuisce ad un campo recettoriale periferico molto vasto e vi è una notevole sovrapposizione fra i campi recettoriali delle radici limitrofe, sono possibili la sommazione spaziale degli stimoli e le estese risposte riflesse alla nocicezione applicata sui visceri. Quanto sopra spiega perché il dolore viscerale è mal localizzato, ha carattere sordo, cupo, gravativo ed è accompagnato da malessere generale e riflessi autonomici quali sudorazione, nausea, risposte vasomotorie e variazioni della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.
Il dolore tessutale profondo somatico
è localizzato meglio del dolore viscerale e più
imprecisamente di quello superficiale e può essere
accompagnato da distorsione della sensibilità e dolore
riferito. Patogeneticamente, esso può essere ulteriormente
distinto in dolore muscoloscheletrico e nerve trunk pain.
Il dolore tessutale profondo muscoloscheletrico deriva dall'attivazione
dei nocicettori delle strutture muscoloscheletriche quali:
Il nerve trunk pain è un
dolore neurogeno non neuropatico dovuto alla flogosi neuronale.
In esso la nocicezione potrebbe originare dall'eccitazione
dei nervi nervorum che costituiscono l'innervazione intrinseca del
nervo, producendo un dolore localizzato in
profondità nella sede della struttura anatomica
dolente che si configura patogeneticamente come dolore tessutale
profondo somatico, con i caratteri del dolore primario o del dolore
secondario riferito.